Almeno la metà dei russatori presenta Apnee Notturne. Questi soggetti, durante la notte, respirano molto rumorosamente e sono soggetti a ripetuti episodi di apnea, determinati da una temporanea ostruzione delle alte vie aeree.
Ciò comporta una diminuzione ciclica (ripetuta) della quantità di ossigeno nel sangue, definita ipossia; i pazienti, nel ripristinare una corretta respirazione, attuano, nel sonno e di continuo, ampi movimenti dei muscoli respiratori della gabbia toracica e dell’addome. Il ricorrente incremento dello sforzo ventilatorio può determinare sia bruschi risvegli notturni o microrisvegli non coscienti, sia aumenti patologici della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, in alcuni casi anche centinaia di volte per notte.
Spesso, è solo il partner ad accorgersi di quanto accade durante il sonno.
Immediata conseguenza è la frammentazione del sonno, con riduzione delle fasi più profonde specifiche del riposo (fase 3 – sonno REM), che vengono compromesse.
E’ importante sapere che le apnee sono fenomeni respiratori di diverso tipo: abbiamo evidenza di apnee (o ipopnee) ostruttive quando il meccanismo che le determina è una chisura (ostruzione) temporanea delle vie respiratorie, mentre le apnee sono definite centrali, quando ad essere alterato è il meccanismo che controlla la respirazione. Nel primo caso il torace e l’addome si muovono con energia nel tentativo di incamerare aria, fino al cosidetto “sussulto” respiatorio; nel secondo caso, torace ed addome sono completamente fermi in quanto a mancare è la capacità di riconoscere il “bisogno” di respirare, in altre parole la sensibilità alla quantità di ossigeno ed anidride carbonica nel sangue circolante.
Vengono considerate significative le apnee e le ipopnee di durata superiore a 10 secondi; per le ipopnee è necessario poi che si accompagnino ad una corrispettiva riduzione di ossigeno nel sangue (desaturazione).
I sintomi
I sintomi che ne derivano sono quindi principalmente di tipo neurologico:
Sensazione di sonno non efficace
Eccessiva attività motoria notturna (gambe, molti cambiamenti di posizione)
Sonnolenza diurna e crisi improvvise di sonno
Cefalea mattutina
Facile stancabilità
Diminuzione del grado di attenzione e concentrazione, in particolare sul lavoro
Perdita di riflessi o loro notevole riduzione.
Deterioramento intellettuale
Cambiamenti nello stile di vita
Disordini comportamentali
Irritabilità, ansia
Peggioramento dell’umore, depressione
Modificazioni della libido
Enuresi
Nel tempo, invece, si manifesteranno condizioni patologiche a carico dell’apparato cardiaco e respiratorio:
Aumento delle dimensioni del cuore
Incremento della pressione arteriosa
aritmie cardiache notturne (ad es. Fibrillazione atriale)
ipertensione del circolo polmonare
insufficienza ventricolare destra e sinistra
aumentata incidenza di infarto miocardico, di ictus cerebrale, di morte improvvisa.
Nell’esame polisonnografico vengono collocati alcuni sensori sul torace del paziente, un saturimetro sul dito medio e un termistore (naso-cannula) all’ingresso del naso (flusso nasale): tutti questi strumenti sono collegati ad un apposito apparecchio (il polisonnigrafo). Quest’ultimo, nel corso della notte, rileverà tutti i parametri utili ad effettuare una corretta diagnosi (saturazione dell’ossigeno nel sangue, movimenti respiratori, flusso nasale, ecc.). L’apparecchio deve essere rimosso al risveglio , lo specialista provvederà all’analisi dei dati che consentiranno di ottenere una diagnosi.
È possibile effettuare l’esame dal lunedì al venerdì previo appuntamento.
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