Pap Test – HPV Screening


Lo screening per il carcinoma del collo dell’utero è un intervento sanitario che ha lo scopo di diagnosticare le lesioni pre-tumorali o il tumore in fase precoce, cioè prima che compaiano sintomi, in modo da prevenire lo sviluppo del tumore e migliorarne la prognosi. Il programma di screening organizzato è rivolto a tutte le donne nella fascia di età 25-64 anni, prevede l’invito attivo, con richiamo per le donne che non rispondono, ed è tanto più efficace quanto maggiore è l’adesione delle donne.

Il Virus HPV e il carcinoma del collo dell’utero

Il virus HPV è la causa necessaria del carcinoma del collo dell’utero: si tratta del primo tumore riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come totalmente riconducibile ad una infezione. Il Prof. Harold Zur Hausen nel 2008 ha vinto il premio Nobel per questa scoperta fatta nel 1976. Oggi, grazie a un lungo lavoro di studio e ricerca nazionale e internazionale, i programmi di screening italiani stanno adottando gradualmente il test HPV al posto del Pap test, come nuovo test di screening per la prevenzione di questo tumore. Lo screening con test HPV, offerto alle donne di età dai 30-35 anni, insieme alla Vaccinazione anti-HPV offerta alle ragazze nel 12° anno di età, consente infatti di migliorare  la lotta contro con questa malattia.

Esistono circa 120 tipi di virus HPV, ma solo 12 causano il carcinoma del collo dell’utero e per questo motivo sono chiamati oncogeni (o ad alto rischio). Però, solo l’infezione che persiste nel tempo può determinare l’insorgenza di lesioni pre-tumorali e il carcinoma. Lo screening per il carcinoma del collo dell’utero ha proprio l’obiettivo di individuare le infezioni persistenti da tipi oncogeni.

Finora, in Italia, il test di screening per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero è stato il Pap test, un esame che rileva le alterazioni delle cellule.
Da quando la ricerca scientifica ha dimostrato che il test HPV è più efficace del Pap test per la prevenzione del cervicocarcinoma, in Italia sono stati avviati i primi programmi di screening con test HPV, un esame molecolare di laboratorio che consente di individuare la presenza del virus prima che provochi alterazioni nelle cellule. Il test HPV per essere efficace deve essere fatto all’interno di un programma organizzato che garantisce protocolli e controlli di qualità adeguati. In questo nuovo programma il Pap test non scompare ma diventa un esame di completamento (Pap test di triage) che viene letto solo nelle donne risultate positive al test HPV.

Il Programma di Screening per la Prevenzione del carcinoma del collo dell’utero.
Il Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 prevede che entro il 2018 tutti i programmi di screening italiani passino dal Pap test al test HPV come test primario per le donne dai 30-35 anni, in modo progressivo e programmato.

I dati preliminari raccolti dai programmi che hanno introdotto il test HPV indicano una buona accettazione  del nuovo programma da parte delle donne, con una risposta all’invito  addirittura  superiore a quella che si era misurata nel programma di screening con Pap test.

Cosa si raccomanda di fare alle donne
Le donne riceveranno a domicilio la lettera di invito per fare il prelievo cervico-vaginale (che  è  uguale per i due test):

  • Le donne in fascia di età  compresa fra 25 e 29-34 anni continuano ad essere invitate a fare il Pap test ogni 3 anni. (alcuni programmi utilizzano il test HPV dai 30 anni altri dai 35 anni)

  • Le donne in fascia di età compresa fra 30-35 e 64 anni sono invitate a fare il test HPV ogni 5 anni.

Perché le donne più giovani sono invitate a fare il Pap test?
L’HPV è un’infezione a trasmissione sessuale e nelle fasce di età più giovani la prevalenza dell’infezione è maggiore e le infezioni sono spesso transitorie (guariscono da sole nel giro di qualche mese). Nelle donne più giovani, quindi, ci sono molte infezioni da HPV, ma solo poche diventano persistenti.

Quindi, per le donne più giovani, il test di screening resta , almeno per ora,  il Pap test che continua ad essere il test più efficace per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero in questa fascia d’età.

Perché il test HPV viene fatto ogni 5 anni
Il test HPV identifica con molto anticipo lo stato di rischio di una donna di avere una lesione rispetto a quanto avveniva con il Pap test e quindi è possibile fare il test meno frequentemente, cioè allungare i tempi tra un test HPV e il successivo. L’allungamento dell’intervallo di screening non è dovuto quindi a motivi di risparmio o tagli alla sanità di cui tanto si sente parlare in questo periodo, ma è dovuto al fatto che il test HPV è un test più protettivo, sensibile e sicuro rispetto al precedente. In Olanda l’intervallo di screening con test HPV è addirittura di sette anni. Per questo per la donna passare dai tre anni ai cinque anni di intervallo tra i test non comporta una minore sicurezza rispetto a fare un Pap test ogni tre anni.

Partecipare allo screening e fare il test HPV è importante, così come è importante  seguire le raccomandazioni sulla frequenza di screening. I Ginecologi e i Medici di medicina generale sono informati di questo cambiamento, se avete dubbi potete parlarne con loro.

Cosa succede se il test HPV è positivo:
Le donne che hanno una risposta di test HPV positivo sono controllate finché l’infezione non scompare. La presenza di infezioni da HPV nelle donne, specialmente le più giovani, è abbastanza frequente e non deve preoccupare.

Quando il test HPV è positivo, dallo stesso prelievo fatto per il test HPV viene eseguito anche un Pap test (Pap test di triage) che permette di vedere se il virus HPV ha già provocato o meno delle iniziali alterazioni delle cellule.

Solo le donne il cui Pap test di triage presenta alterazioni (che non vuol dire avere un tumore!) saranno invitate a fare un esame che si chiama Colposcopia che è un esame di approfondimento e permette di vedere il collo dell’utero con uno speciale strumento chiamato colposcopio. Per avere maggiori informazioni sulla colposcopia è disponibile sul sito del GISCi (www.gisci.it) il documento sui Materiali informativi del secondo livello dello screening (vedi sezione dedicata più avanti).

Se il Pap test di triage invece è negativo, cioè non mostra alterazioni cellulari, la donna sarà invitata dopo un anno ad eseguire un nuovo test HPV. La maggior parte di queste infezioni regrediscono spontaneamente nell’arco di 12 mesi, e solo le donne che dopo un anno avranno ancora il test HPV positivo per la persistenza dell’infezione saranno invitate a fare la Colposcopia.